Il triathlon di Alessandro Erittu

Continuano ad arrivare i racconti dei nostri tesserati. A scrivere, oggi, è Alessandro Erittu, uno dei primi atleti a far parte della sezione giovani del Riviera Triathlon 1992. Alessandro è un ragazzo molto intelligente, classe 1991, che inizierà a breve la carriera universitaria a Imperia. Noi tutti gli auguriamo un grosso in bocca al lupo per gli studi, auspicando che non tralasci lo sport e soprattutto il triathlon.


Il triathlon come tutti sanno è uno sport che unisce tre discipline: nuoto, bici e corsa… insomma, una vera faticaccia che ogni tanto porta a domandarmi: “ma chi me lo fa fare visto che sono la pigrizia in persona?”

Però poi pensandoci un attimo mi viene in mente che lo sport non è solo fatica o sacrificio, ma anche soddisfazione perché finire una gara che all’inizio pensavi di non portare a termine non ha prezzo, ti senti realizzato… Poi se arriva anche un buon risultato tanto di guadagnato.

Un altro punto a favore del triathlon è il gruppo. Infatti, grazie a esso ho conosciuto persone con le quali mi sono divertito un sacco, a partire dalle “caxxate” fatte durante gli allenamenti, alle trasferte in pulmino per poi arrivare a quello che per me è il top: le partitelle di calcio di fine estate in spiaggia dopo allenamento, partite in cui l’esito è già scritto… chi sta con Omar vince, non tanto perché sia un fenomeno ma per il fatto che la sua squadra è sempre la più forte!!!

Volendo mettere in ordine di preferenza le 3 discipline per quanto mi riguarda il migliore è il nuoto, precisiamo in piscina, perché in mare devo combattere contro la mia fobia degli squali (trauma infantile causato dal film “ Lo Squalo”) e cosa molto più probabile contro le meduse (il mio “socio” Andrea Antellini basta che pronunci la parola medusa che ti salta in braccio).  Piccoli inconvenienti a parte il nuoto per me è rilassante. Secondo posto per la corsa in cui modestamente negli scatti non sono niente male, l’ unico inconveniente è che il “nos” (gas, non so come si scriva) finisce subito e visto che le gare di triathlon non si basano sulle piccole distanze va utilizzato solo negli ultimo 25 metri. Per ultimo pongo la mia bestia nera, la bici, sia perché tra le tre discipline è quella in cui riesco meno e faccio più fatica sia perché è anche quella che sinceramente mi piace di meno: infatti, mi vergogno quasi a dire che è da gennaio che non faccio una “sgambata” in bici.

Spero di rifarmi con la nuova stagione ponendomi come obiettivo quello di migliorare allenandomi con più continuità (obbiettivi molto abbordabili visto che peggio di così non si può).

dmoraglia

Un pensiero su “Il triathlon di Alessandro Erittu

  1. ma come, Antello mi raccontava tutte quelle storie sul goblin di montagna e invece…

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