Ricordi…
Domenica 22 agosto 2010, mi sveglio alle 07, faccio colazione, indosso il completo da bici del Riviera Triathlon 1992 e salgo in bici. Da qui, iniziano i ricordi, ricordi che mi accompagnano da 6 anni a questa parte e lo faranno per sempre perché, Danielone, non lo dimenticherò mai.
Ore 08 arrivo dal benzinaio della IP di San Martino e parto insieme al primo gruppo di ragazzi, altri si aggregheranno ad Arma, altri a Molini di Triori, altri partiti prima saranno raggiunti sulla cima del Passo Teglia per rendere, tutti insieme omaggio alla persona che ha lasciato un segno indelebile nella vita di chi lo ha conosciuto e lo lascerà a coloro che faranno parte del Riviera Triathlon 1992.
E’ bello vedere che si è in tanti, è bello sapere che, chi qualche giorno prima, chi qualche giorno dopo una pedalata sin lassù l’han fatta tutti per sentirsi, per un giorno, un po’ più vicini a lui, dopo una lunga salita, che fatta in solitaria, concilia i ricordi e…che bei ricordi:
“Era il settembre del 1999 quando decisi di smettere di nuotare. La lontananza dall’acqua si fece, però, sentire e decisi, dopo un mese, di tornare a nuotare la sera per tenermi in forma e riappropriarmi di quell’habitat che tanto mi mancava.
Fu in quel periodo che conobbi una persona che mi cambiò la vita e alla quale non smetterò mai di essere riconoscente: Daniele Rambaldi. Era l’anima del Riviera Triathlon che la sera nuotava o correva per allenarsi e poter così gareggiare in uno sport a me sino a quel momento sconosciuto: il TRIATHLON.
Daniele provò a convincermi a fare triathlon e sinceramente non ci volle molto. Così iniziai a frequentare il magnifico gruppo del Triathlon, mi feci imprestare una bici e debuttai nell’aprile del 2000 allo sprint di Pianezza, fu amore a prima vista. Un mese dopo feci il mio primo olimpico a Forte dei Marmi. Daniele mi forniva sempre preziosi consigli non solo di sport ma anche di vita.
Esattamente nel 2000 Daniele organizzò per la prima volta il Sanremo Olympic Triathlon, vinto dal grandissimi Danilo Palmucci e Nadia Cortassa, per il quale arruolò i soci come volontari. Fui “piazzato” insieme a Federica Zedda e Gianfranco Martini lungo il percorso ciclistico allo scollinamento del Poggio a stappare bottigliette per il ristoro degli atleti al 20° Km.
Nel 2001 e 2002 il Riviera Triathlon continuò a organizzare il Triathlon di Sanremo che crebbe sotto il punto di vista della popolarità aumentando il numero di partecipanti e la qualità, testimone il fatto che la nazionale inglese scelse la gara come test per le future prove di coppa del mondo e leggende del calibro di Simon Lessing e Michelle Dillon vinsero. Nel 2002, inoltre, la società, contattata dall’ allora Assessore dello Sport di Imperia Prof. Donato, prese in carico anche l’organizzazione del Triathlon Sprint Città di Imperia.
Nel frattempo il legame con Daniele cresceva sempre più e il nostro rapporto iniziò a diventare quello che può esistere tra padre e figlio, ci vedevamo tutti i giorni per parlare e confrontarci.
Il 2003 fu un anno importante: mi iscrissi al corso di Laurea di Scienze Motorie e dello Sport presso la Cattolica e Daniele mi chiese se mi avrebbe fatto piacere aiutarlo a organizzare la quarta edizione del Sanremo Olympic Triathlon e successivamente se mi avrebbe fatto piacere organizzare la terza edizione del Triathlon Sprint Città di Imperia. Anche in questi due casi, trasportato dall’entusiasmo che Daniele era in grado di trasmettere, preso dalla passione per lo sport e dotato dell’incoscienza dovuta all’età, accettai.
Sanremo si svolse nel mese di maggio, Daniele, già forte delle esperienze delle edizioni precedenti, impartiva ordini che eseguivo senza discutere. Io osservavo, cercavo di imparare il più possibile ed esprimevo anche alcune mie considerazioni. Questa nuova dimensione di vedere lo sport, il vederlo da dietro le quinte, mi affascinò immediatamente. La gara si svolse nel migliore dei modi ed entrò tra le migliori manifestazioni riservate alla triplice in Italia. Il 2003 non era ancora concluso, a settembre a Imperia si sarebbe concretizzato il mio debutto come organizzatore: forte dell’esperienza maturata durante il Triathlon di Sanremo e sotto l’occhio vigile di Daniele, organizzai la mia prima gara. Tutto funzionò discretamente e da quel giorno nacquero due soprannomi per identificare i due Daniele della società: Danielone e Danielino.
Arrivò poi il 2004 anno di grandi soddisfazioni ma di immensi dolori. Tutto sembrava andare nel migliore dei modi: Sanremo si sarebbe riconfermata nel calendario manifestazioni del comune e della Federazione con maggiori ambizioni ovvero piacere sempre più ai fruitori e al pubblico e diventare un giorno tappa di Coppa del Mondo; Imperia sarebbe diventata Campionato Italiano di Triathlon Sprint e a Squadre; io fui eletto presidente in seguito alle dimissione di Gianni Salesi per incompatibilità di ruoli in seguito alla sua nomina di Assessore; organizzammo i raduni della nazionale femminile a Sanremo in preparazione alle olimpiadi di Atene
Sanremo fu un indimenticabile successo, la squadra messa a punto per l’organizzazione, oramai collaudata, fu quasi impeccabile e i complimenti arrivati alla fine riempivano d’orgoglio tutti quanti; i raduni della nazionale permisero a Daniele, a me e a molti altri di arricchire le nostre amicizie; il ruolo di presidente, conscio delle responsabilità che comportava, non mi pesava sapendo che il mio punto di riferimento sarebbe stato Danielone; i preparativi per Imperia procedevano nel migliore dei modi ma il 19 agosto non lo dimenticherò mai. Danielone, con grande signorilità, una delle sue tante caratteristiche, senza alcun preavviso, ci lasciò. Il colpo fu durissimo perché Danielone era una di quelle persone che oggi è difficile se non impossibile conoscere: sempre disponibile, leale, sincero, confortante, per me e per molti altri il secondo padre, l’amico più caro, la persona su cui contare.
Ci sarebbero milioni di parole da spendere per lui. Di quel particolare momento ricordo un dolore indescrivibile, mai provato prima; il portarlo verso il suo ultimo viaggio con i miei compagni di squadra; il V posto alle olimpiadi di Atene di Nadia Cortassa e il XV di Beatrice Lanza, le loro dediche insieme a quelle di Roberto Tamburri per un personaggio che non c’ era più.
Dei 5 anni in cui ho potuto avere vicino Danielone ricordo le cene, il suo affetto, quello della famiglia, i mille discorsi, i mille sogni, la voglia di serenità nonostante i problemi di tutti i giorni. Non Dimenticherò mai la lunga telefonata della sera prima del suo addio, quasi un testamento. Non dimenticherò mai il suo sorriso, i suoi insegnamenti e la sua forza nel vedere sempre il bicchiere mezzo pieno ed essere di conforto agli altri.”
Grazie Danielone
Ciao ragazzi, che ne pensate di inviare un commento per ricordare Danielone?
Un pensiero, un aneddoto, una circostanza.
Ciao “Danielino”
conosco poco te e ancora meno conoscevo ” Danielone”….
ma ciò non toglie valore alle tue righe,parole che hai scritto col cuore e che mi hanno sinceramente commosso….bello vedere come una persona possa essere tanto speciale da rimanere nel cuore della gente….son da poco nell’ambiente del triathlon ma posso capirti quando dici di essere stato rapito dall’amore verso questo sport….
Mi è spiaciuto,ancor più ora che ho letto le tue parole,di non poter essere stato dei vostri alla pedalata in memoria di “Danielone”….
Sicuramente lui ti starà osservando,e magari anche criticando, da lassù e sarà certamente fiero del lavoro che state portando avanti…
Grazie per i tuoi ricordi…
Roberto